Kim Nam-ju [김남주] e le sue poesie

Kim Nam-ju è nato il 16 ottobre 1945 a Haenam, stesso paese natale del poeta Kim Jun-tae. E’ stato un leader dell’attivismo di sinistra: ha preso parte al noto e vasto movimento sociale degli anni ’70 e ’80 chiamato minjung(1) e ne è uno dei maggiori esponenti. Questo suo impegno politico gli costò la galera due volte.
Nel 1972 venne proclamata la Costituzione Yushin, con la quale si confermò Presidente Park Chung-hee, che era già al comando del paese da ben undici anni (dal 1961) tramite un colpo di stato. In quell’occasione Kim Nam-ju decise di cofondare il primo giornale clandestino antigovernativo e antifascista, dal nome Hamseong (cambiato poi in Gobal). In conseguenza a ciò, nel 1973 fu arrestato per aver violato la legge anticomunista e fu condannato a due anni di prigione e a tre di libertà vigilata, tuttavia non scontò pienamente la pena e uscì dopo soli otto mesi.

Purtroppo non si salvò dall’espulsione dall’Università Nazionale di Chonnam (situata a Gwangju) che stava frequentando, così se ne tornò per un po’ a casa e nel mentre scrisse e pubblicò sette poesie, per poi trasferirsi di nuovo a Gwangju nel 1975 e spostarsi a Seoul nel 1978. Questo momento sarà cruciale per lui, in quanto lì entrerà a far parte del Comitato Preparatorio del Fronte di Liberazione Nazionale della Corea del Sud, e nel ’79 sarà arrestato per questo. L’anno successivo, quindi nel famoso 1980, venne trasferito nel carcere di Gwangju. In questo caso la condanna fu di ben quindici anni di reclusione, ma riuscì a pubblicare molte sue raccolte di poesie, che scrisse proprio in prigionia, facendole uscire dallo stabile tramite un guardiano che poi le consegnava alla moglie di Kim Nam-ju.
Infine fu trasferito da Gwangju a Jeonju e rilasciato a dicembre del 1988 per sospensione della pena (la dittatura di Chun Doo-hwan era da poco caduta). Dopo tutte queste peripezie e dopo la tanto meritata libertà, purtroppo nel 1994 morì di cancro alla giovane età di 48 anni. Dopo la morte, i suoi resti furono seppelliti a Mangwol-dong, luogo in cui è situato il primo cimitero per le vittime della rivolta nel 1980, spostate poi al nuovo cimitero appositamente costruito nel 1997. Il vecchio cimitero è comunque stato mantenuto e preservato come sito storico.

Appena sotto potete leggere sei delle sue poesie, quelle più strettamente legate all’insurrezione di Gwangju. Le cose che mi hanno sconvolto sono la forza delle sue parole e il modo in cui riesce a evocare vividamente scene ed emozioni, nonostante non abbia vissuto in prima persona la rivolta perché in carcere. Mi sono poi risposta che un intellettuale della sua caratura, già da anni animato da sentimenti di lotta contro le ingiustizie e da una forte convinzione che bisognasse essere disposti a tutto per farle cessare, non abbia avuto bisogno di essere presente per comprendere i suoi compagni e quello che hanno significato quelle giornate.

Nota:
(1) il minjung era un movimento contro le dittature di quei decenni che reprimevano i diritti civili, nonché contro l’imperialismo americano e l’influenza sulla Corea del Sud, con il conseguente capitalismo incontrollato. Ne facevano parte la gente comune, gli universitari, gli artisti, gli intellettuali e anche i religiosi progressisti. I frutti di questo movimento furono scioperi, opere artistiche di vario tipo e natura, e proteste.

Massacro

Era un giorno di maggio
Era un giorno di maggio del 1980
Era una notte di maggio del 1980 a Gwangju

A mezzanotte, ho visto
la polizia essere sostituita dalla polizia d’assalto
A mezzanotte, ho visto
i poliziotti d’assalto essere sostituiti dai soldati
A mezzanotte, ho visto
i civili americani lasciare la città
A mezzanotte, ho visto
tutti i veicoli che stavano cercando di entrare in città, essere bloccati

Oh, quanto cupa era quella mezzanotte
Oh, quanto pianificata era quella mezzanotte

Era un giorno di maggio
Era un giorno di maggio del 1980
Era un giorno di maggio del 1980 a Gwangju


A mezzogiorno, ho visto
un gruppo di soldati armati di baionette
A mezzogiorno, ho visto
un gruppo di soldati che sembravano invasori stranieri
A mezzogiorno, ho visto
un gruppo di soldati che sembravano predatori della nostra nazione
A mezzogiorno, ho visto
un gruppo di soldati che sembravano incarnare il demonio

Oh, quanto terribile era quel mezzogiorno
Oh, quanto maligno era quel mezzogiorno

Era un giorno di maggio
Era un giorno di maggio del 1980
Era una notte di maggio del 1980 a Gwangju

A mezzanotte
la città era come un cuore martoriato, simile a un alveare
A mezzanotte

la strada era un fiume di sangue che scorreva come lava.
All’una di notte
il vento soffiava i capelli insanguinati della vergine uccisa
A mezzanotte
la notte divorava gli occhi di un bambino, come proiettili
A mezzanotte
i carnefici continuavano a spostare montagne di cadaveri in qualche luogo

Oh, quanto terribile era quella mezzanotte
Oh, quanto organizzato era quel massacro durante quella mezzanotte

Era un giorno di maggio
Era un giorno di maggio del 1980
Era un giorno di maggio del 1980 a Gwangju

A mezzogiorno
il cielo era una tela rossa, color sangue
A mezzogiorno
per le strade non c’era una casa che non piangesse
il monte Mudeung
[monte simbolo di Gwangju] sollevò la sua veste e si nascose il volto
A mezzogiorno
il fiume Yeongsan
[fiume che attraversa Gwangju] fermò il suo respiro e cessò di vivere

Oh, neanche il massacro di Guernica fu così orribile
Oh, nemmeno il complotto del diavolo fu così meticoloso

학살

오월 어느 날이었다
80년 오월 어느 날이었다
광주 80년 오월 어느 날 밤이었다


밤 12시 나는 보았다
경찰이 전투경찰로 교체되는 것을
밤 12시 나는 보았다
전투경찰이 군인으로 대체되는 것을
밤 12시 나는 보았다
미국 민간인들이 도시를 빠져나가는 것을
밤 12시 나는 보았다
도시로 들어오는 모든 차량들이 차단되는 것을



아 얼마나 음산한 밤 12시였던가
아 얼마나 계획적인 밤 12시였던가



오월 어느 날이었다
1980년 오월 어느 날이었다
광주 1980년 오월 어느 날 낮이었다



낮 12시 나는 보았다
총검으로 무장한 일단의 군인들을
낮 12시 나는 보았다
이민족의 침략과도 같은 일단의 군인들을
낮 12시 나는 보았다
민족의 약탈과도 같은 일군의 군인들을
낮 12시 나는 보았다
악마의 화신과도 같은 일단의 군인들을






아 얼마나 무서운 낮 12시였던가
아 얼마나 노골적인 낮 12시였던가



오월 어느 날이었다
1980년 오월 어느 날이었다
광주 1980년 오월 어느 날 밤이었다


밤 12시
도시는 벌집처럼 쑤셔놓은 심장이었다
밤 12시
거리는 용암처럼 흐르는 피의 강이었다
밤 1시
바람은 살해된 처녀의 피묻은 머리카락을 날리고
밤 12시
밤은 총알처럼 튀어나온 아이의 눈동자를 파먹고
밤 12시
학살자들은 끊임없이 어디론가 시체의 산을 옮기고 있었다




아 얼마나 끔찍한 밤 12시였던가
아 얼마나 조직적인 학살의 밤 12시였던가



오월 어느 날이었다
1980년 오월 어느 날 낮이었다



낮 12시
하늘은 핏빛의 붉은 천이었다
낮 12시
거리는 한 집 건너 울지 않는 집이 없었다
무등산은 그 옷자락을 말아올려 얼굴을 가려 버렸다
낮 12시
영산강은 그 호흡을 멈추고 숨을 거둬 버렸다





아 게르니카의 학살도 이리 처참하지는 않았으리
아 악마의 음모도 이리 치밀하지는 않았으리


Massacro 2

시를 읽으면서
생각한다.

이런 노래가
내게 어떤 의미가 될까.

한줌의 쌀과
한모금의 물 앞에서
우린

얼마나 자유로울 수 있을까.

아…
이런 거 말고…


부슬부슬
비는 내리고,
참았던 술이나
마시러 가자…

학살 2

Leggendo poesie, penso.

Che significato avranno per me questi canti?

Davanti a un pugno di riso e un sorso d’acqua,
quanto possiamo essere liberi?



Ah…
mettiamo da parte questo tipo di cose…

Cade leggera la pioggia,
Andiamo a bere quel bicchiere trattenuto…


Al compagno

I buoni compagni ormai
non sono più di questo mondo.
Anche quelli rimasti vivi
sono stati catturati, rinchiusi
dietro crudeli muri,
oppure scorrono in silenzio
come acque sotterranee.
Alcuni vagano come spettri
oltre le notti di confine.
Compagno, non perdere
la fede nella vittoria.
Ora è il tempo
di sopportare e resistere alla prova.
Temprati nel corpo e nello spirito:
il futuro è bello
ed è nostro.

È giunto il momento dell’addio.
Porto con me il coraggio
che tu mi hai mostrato,
e impugno le armi
che tu hai lasciato.
Ripenso alle parole
che mi hai insegnato con l’azione:
– che la vita vera
non sta nel possesso,
ma nell’incessante avventura
verso l’essere;
che l’uomo rinasce
in ogni istante della lotta;
che la rivoluzione trova la sua via
solo nella pratica.

벗에게

좋은 벗들은 이제 이미 이 세상 사람이 아니라네
살아남은 이들도 잡혀 잔인한 벽 속에 갇혀 있거나
지하의 물이 되어 숨죽여 흐르고 있다네
더러는 국경의 밤을 넘어 유령으로 떠돌고
동지, 잃지 말게 승리에 대한 신념을
지금은 시련을 참고 견디어야 할 때,
심신을 단련하게나 미래는 아름답고
그것은 우리의 것이네.







이별의 때가 왔네
자네가 보여준 용기를 가지고
자네가 두고 간 무기를 들고 나는 떠나네
자네가 몸소 행동으로 가르쳐준 말
–참된 삶은 소유에 있는 것이 아니고 존재로 향한
끊임없는 모험 속에 있다는
투쟁 속에서만이 인간은 순간마다 새롭게 태어난다는
혁명은 실천 속에서만이 제 갈 길을 바로 간다는–말을 되새기며.


Trono

Il capo del massacro
ora siede sul trono d’oro.

Il capo del popolo
che si è sollevato contro il massacro
ora siede sul trono della prigione

Quale dei due è il posto più comodo?
E quale dei due è il posto più onorevole?

옥좌

학살의 수괴가 지금
옥좌(玉座)에 앉아 있다

학살에 반대하여 들고 일어선 민중들의 수괴도 지금
옥좌(獄座)에 앉아 있다


어느 자리가 더 편안한 자리이고
어느 자리가 더 떳떳한 자리이냐.


Venendo a Mangwol-dong

O leoni di maggio, stelle della terra distrutta,
ora giacete qui, smembrati,
senza volto, senza nome,
etichettati come ribelli, sepolti nella terra e nel vento.​

Per la libertà del mondo dove vive l’umanità,
per la bellezza del mondo dove vive l’umanità,
vi siete sollevati contro l’oppressione e l’ingiustizia,
con un’indignazione tremante.
Eppure, non siete mai andati nel mondo della morte,
non siete mai andati nel regno dell’oblio.
Il petto aperto di maggio ancora resiste ai proiettili,
il pugno sollevato ancora si oppone all’ingiustizia.
Dai vostri corpi caduti nascono
innumerevoli,

innumerevoli vite indomabili.
Loro rinascono,
bagnano le labbra nel fiume di sangue che avete versato,
e cantano la canzone che non avete potuto finire.
Loro rinascono,
bagnano braccia e gambe nel ruscello delle vostre lacrime,
stringono i pugni,
e percorrono il cammino che non avete potuto completare.
Per la libertà del mondo dove vive l’umanità,
per la bellezza del mondo dove vive l’umanità,
ora i vostri figli, le vostre figlie,
sono pronti a sacrificare anche la vita.
Armati di amore e odio per la vendetta,
essi avanzano come voi.​

O eroi di maggio, stelle della terra distrutta,
l’alba sepolta nell’oscurità sta sorgendo,
e il giorno della vittoria si avvicina,
quindi alzatevi e ricevete l’onore della vittoria.

망월동에 와서


파괴된 대지의 별 오월의 사자들이여
능지처참으로 당신들은 누워 있읍니다
얼굴도 없이 이름도 없이
누명쓴 폭도로 흙속에 바람속에 묻혀 있습니다


사람 사는 세상의 자유를 위하여
사람 사는 세상의 아름다움을 위하여
압제와 불의에 거역하고
치떨림의 분노로 일어섰던 오월의 영웅들이여
당신들은 결코 죽음의 세계로 간 것이 아닙니다
당신들은 결코 망각의 저승으로 간 것이 아닙니다
풀어헤친 오월의 가슴팍은 아직도 총알에 맞서고 있나니
치켜든 싸움의 주먹은 아직도 불의에 항거하고 있나니
쓰러진 당신들의 육체로부터 수없이 많은
수없이 많은 불굴의 생명이 태어나고 있습니다
그들은 다시 태어나
당신들이 흘린 피의 강물에 입술을 적시고
당신들이 미처 다 부르지 못한 노래를 부르고 있습니다
그들이 새로 태어나
당신들이 흘린 눈물의 여울에 팔과 다리를 적시고
주먹을 불끈 쥐고
당신들이 미처 다 걷지 못한 길을 걷고 있습니다
사람 사는 세상의 자유를 위하여
사람 사는 세상의 아름다움을 위하여
이제 당신들의 자식들은 딸들은
죽음까지도 불사하고 있습니다
사랑과 원수갚음의 증오로 무장하고
그들은 당신들처럼 전진하고 있습니다








파괴된 대지의 별 오월의 영웅들이여
어둠에 묻혀 있던 새벽은 열리고
승리의 그날은 다가오고 있나니
일어나 받아다오 승리의 영예를 그때 가서는.


Non cantare maggio come una foglia d’erba piegata dal vento

Non cantare maggio come una foglia d’erba piegata dal vento.
Maggio non è arrivato poeticamente, come il vento,
e non si è coricato poeticamente, come una foglia d’erba.

Maggio è arrivato con gli artigli insanguinati di una bestia selvaggia.
Maggio è arrivato con i denti di un cane impazzito, affamato di sangue.
Maggio è arrivato con il soldato dal pugnale che squarcia il ventre
di una madre incinta.
Maggio è arrivato, divorando come un proiettile le pupille sporgenti dei bambini.
Maggio è arrivato con i carri armati americani
che schiacciano la gola della libertà.

Non cantare maggio come una foglia d’erba piegata dal vento.
Maggio non è arrivato poeticamente, come il vento,
e non si è coricato poeticamente, come una foglia d’erba.

Maggio si è sollevato con il ruggito furioso di un leone.
Maggio si è sollevato con i capelli insanguinati
di una fanciulla assassinata.
Maggio si è sollevato con l’ultimo urlo di un’umanità distrutta.
È stato un corpo lanciato per la libertà nella foresta dei fucili e delle baionette.
È stato il martello rovente di una fucina infuocata.
È stato il coltello da cucina dei ragazzi corsi fuori dal ristorante.
È stato un pugno di riso compattato
dalle labbra pure delle ragazze dei bar.
È stato l’esplosione di una dinamite, dove tutte le emozioni umane rivolte contro l’ingiustizia si erano compattate in amore ed erano deflagrate in odio.

Non cantare maggio come una foglia d’erba piegata dal vento.
Il vento non è il linguaggio poetico adatto agli artigli di una bestia.
Non cantare maggio come una foglia d’erba che si solleva nel vento.
La foglia d’erba non è il linguaggio poetico adatto
alla battaglia di sangue che resiste al massacro.
Tra il massacro di sangue e la resistenza armata
non c’è posto per la poesia —
né diritto.
Almeno, almeno non nelle strade di Gwangju,
nel maggio del 1980!

바람에 지는 풀잎으로 오월을 노래하지 말아라


바람에 지는 풀잎으로 오월을 노래하지 말아라
오월은 바람처럼 그렇게 서정적으로 오지도 않았고
오월은 풀잎처럼 그렇게 서정적으로 눕지도 않았다

오월은 왔다 피묻은 야수의 발톱과 함께
오월은 왔다 피에 주린 미친개의 이빨과 함께
오월은 왔다 아이 밴 어머니의 배를 가르는 대검의 병사와 함께
오월은 왔다 총알처럼 튀어나온 아이들의 눈동자를 파먹고
오월은 왔다 자유의 숨통을 깔아뭉개는 미제 탱크와 함께 왔다





노래하지 말아라 오월을 바람에 지는 풀잎으로
오월은 바람처럼 그렇게 서정적으로 오지도 않았고
오월은 풀잎처럼 그렇게 서정적으로 눕지도 않았다

오월은 일어섰다 분노한 사자의 울부짖음과 함께
오월은 일어섰다 살해된 처녀의 피묻은 머리카락과 함께
오월은 일어섰다 파괴된 인간이 내지르는 최후의 절규와 함께
그것은 총칼의 숲에 뛰어든 자유의 육탄이었다
그것은 불에 달군 철공소의 망치였고
그것은 식당에서 뛰쳐나온 뽀이들의 식칼이었고
그것은 술집의 아가씨들의 순결의 입술로 뭉친 주먹밥이었고
그것은 불의의 대상을 향한 인간의 모든 감정이
사랑으로 응어리져 증오로 터진 다이너마이트의 폭발이었다






노래하지 말아라 오월을 바람에 지는 풀잎으로
바람은 야수의 발톱에는 어울리지 않는 시의 어법이다
노래하지 말아라 오월을 바람에 일어서는 풀잎으로
풀잎은 학살에 저항하는 피의 전투에는 어울리지 않는 시의 어법이다
피의 학살과 무기의 저항 그 사이에는
서정이 들어설 자리가 없다 자격도 없다
적어도 적어도 광주 1980년 오월의 거리에는!


Un sasso

Tra il cielo e la terra,
non un alito di vento — che oppressione.

In quel giorno in cui mancava il respiro
e il cuore si stringeva dal dolore,
camminando sull’argine con un amico,
dicemmo: “Diventiamo un sasso.”
Un piccolo cerchio sull’acqua del fiume,
un sasso che affonda subito dopo —
un sasso così.

Al calare del giorno, nella notte buia,
dicemmo: “Diventiamo una scintilla.”
Una lucciola tremolante tra l’erba,
che scompare in un attimo con l’arrivo del nuovo giorno —
una scintilla così.

Allora non chiesi al mio amico
quanto peso della storia avrebbe portato quel sasso.
Allora non chiesi al mio amico
quanta oscurità avrebbe potuto scacciare quella fiamma.
Avere un compagno con cui condividere anche la morte —
solo questo mi riempiva d’orgoglio.

돌맹이 하나

하늘과 땅 사이에
바람 한점 없고 답답하여라


숨이 막히고 가슴이 미어지던 날
친구와 나 제방을 걸으며
돌멩이 하나 되자고 했다
강물 위에 파문 하나 자그맣게 내고
이내 가라앉고 말
그런 돌멩이 하나





날 저물어 캄캄한 밤
불씨 하나 되자고 했다
풀밭에서 개똥벌레쯤으로나 깜박이다가
새날이 오면 금세 사라지고 말
그런 불씨 하나


그때 나 묻지 않았다 친구에게
돌에 실릴 역사의 무게 그 얼마일 거냐고
그대 나 묻지 않았다 친구에게
불이 밀어낼 어둠의 영역 그 얼마일 거냐고
죽음 하나 같이할 벗 하나 있음에
나 그것으로 자랑스러웠다

Fonti:
https://positionspolitics.org/poems-by-kim-nam-ju-translations-by-kevin-michael-smith/
https://jaypsong.blog/category/kim-nam-ju/page/2/
https://en.namu.wiki/w/%EA%B9%80%EB%82%A8%EC%A3%BC(%EC%8B%9C%EC%9D%B8)

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