
Kwak Jae-gu è un poeta sudcoreano nato il 1° gennaio 1954.
Si è laureato al dipartimento di Letteratura coreana dell’Università nazionale di Chonnam e al Dipartimento di Letteratura coreana della Soongsil University Graduate School. Debuttò nel 1981 partecipando al concorso letterario di Capodanno del JoongAng Ilbo, ma ancora prima, nel maggio 1980, prende parte al movimento di democratizzazione del paese. Nella sua lunga e premiata carriera, non è mancato il suo appoggio anche letterario all’insurrezione di Gwangju.
Di seguito ho riportato due sue poesie molto rappresentative sul tema (ce ne sarebbe una terza, ma la aggiungerò prossimamente, non ci sono rientrata con i tempi di lavorazione).
In quel maggio
Camminando lungo il sentiero sull’argine fiume, rigoglioso di astragali cinesi,
ho scorso un uomo dal volto familiare,
dove l’avrò visto?
Risale il corso del fiume,
indossando pantaloni da divisa militare tinti a mano,
un giacca invernale fuori stagione,
e sullo zaino che porta sulla schiena, sono infilati alcuni astragali cinesi color porpora che ondeggiano nel vento.
Avrà avuto ventitré, ventiquattro anni?
Sul volto magro, lo sguardo brillava.
Anche se non ricordavo dove ci fossimo incontrati,
eravamo fratelli.
Nel soffio del vento che ci sfiorava i colletti,
ci scambiammo un saluto con gli occhi.
In quel maggio, noi l’amore l’abbiamo trovato?
Infine l’abbiamo dimenticato?
Nel vento che fa da eco,
swoosh, i petali di astragalo cinese si levarono.
I fiori appassiti in quel maggio
saranno forse sbocciati
da qualche parte lungo questa riva del fiume,
come piccole piantine selvatiche senza nome?
Sbocciati così,
con tutto il corpo,
con tutto il corpo,
staranno bruciando l’argine primaverile del fiume?
Quando mi voltai,
laggiù, in lontananza, scorsi la figura dell’uomo di spalle,
e seguendo il flusso del fiume serpeggiante,
solo i fiori di astragalo cinese
brillavano ansiosamente.
그 오월에
자운영 흐드러진
강둑길 걷고 있으면
어디서 보았을까
낯익은 차림의 사내 하나
강물 줄기를 거슬러 올라간다
염색한 낡은 군복 바지에
철 지난 겨울 파커를 입고
등에 맨 배낭 위에
보랏빛 자운영 몇 송이 꽃혀
바람에 하늘거린다
스물 서넛 되었을까
야윈 얼굴에 눈빛이 빛나는데
어디서 만났는지 알지 못해도 우리는 한 형제
옷깃을 스치는 바람결에
뜨거운 눈인사를 한다
그 오월에 우리는 사랑을 찾았을까
끝내 잊었을까 되뇌이는 바람결에
우수수 자운영 꽃잎들이 일어서는데
그 오월에 진 꽃들은
다시 이 강변 어디에 이름도 모르는 조그만
풀잡맹이들로 피어났을까
피어나서 저렇듯 온몸으로 온몸으로 봄 강둑을
불태우고 있을까
돌아보면 저만치 사내의 뒷모습이 보이고
굽이치는 강물 줄기를 따라
자운영 꽃들만 숨가쁘게 빛나고
Il Maggio del mio cuore
Avrei voluto aprire un ombrello verde con appeso un nastro rosa,
stando in piedi nel vento di primavera che soffia,
raccogliere insieme i fiori del mio cuore e quelli sull’argine del fiume,
e poi avrei voluto spargerli nel bagliore del fuoco che brucia nel cielo del sud.
Avrei voluto gridare un verso di poesia che fa piangere follemente,
verso delle erbacce che sono spuntate aspramente dall’ammasso di pietre della montagna rocciosa.
Per le cose che, dopo aver bruciato, sono rimaste come ossa,
e per quelle che, dopo essere cadute, sono diventate ancora più belle,
volevo infilare qualche piccolo fiore selvatico
nel cuore sciolto dalla neve di questa terra spoglia.
E quindi ora, sarei voluto diventare una stella,
scendere giù nel prato bagnata di rugiada all’alba.
Sarei voluto diventare la luce delle stelle del cielo d’oriente,
che sopprime le tristezze di questa terra con un profumo sconosciuto del cielo.
Ah, tuttavia cosa posso fare, o amore?
Quel giorno di maggio del mio cuore,
solo le azalee con appesi ai loro gambi nastri neri
stavano bruciando impazzite i monti e i fiumi di primavera.
내 마음의 오월
분홍 리본이 달린
초록빛 우산 하나 펼쳐 주고 싶었다
불어오는 봄바람 속에 서서
강둑 위의 꽃들과
내 마음의 꽃들을 함께 모아
불빛이 타는 남녘 하늘에 뿌려 주고 싶었다
돌산 응어리에 거칠게 솟아난 풀들을 향하여
미치게 눈물 나는 시 한 구절 외쳐 주고 싶었다
불타서 뼈로 남은 것들과
쓰러져서 더욱 아름다운 것들을 위하여
헐벗은 땅 눈 녹은 가슴에
키 작은 풀꽃 몇 송이 꽂아 주고 싶었다
그리고 이제는 별이 되고 싶었다
이슬 적신 새벽 풀밭에 내려와
알 수 없는 하늘의 향기로 이 땅의 슬픔들을 잠재우는
가슴 뜨거운 동녘 하늘의 별빛이 되고 싶었다
아아 그러나 어찌하랴 사랑이여
내 마음의 오월 그 하룻날은
꽃대궁에 검정 리본을 매단 진달래만
미친 듯 봄 산천을 불태우고 있음을
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Una opinione su "Kwak Jae-gu (곽재구) e le sue poesie"