Era da un po’ che pensavo a quale drama scegliere per la nuova rubrica “Consigli Veloci”, e ho pensato che “Marriage Contract” fosse davvero perfetto per questo scopo. Quindi non vi resta che leggere e decidere se vederlo o meno!
Ci sono delle volte che si inizia a guardare qualcosa così, senza molte pretese o aspettative, e si scoprono delle perle! E’ stato questo per me “Marriage Contract“, drama coreano del 2016 di 16 episodi (io l’ho visto su Netflix con i sottotitoli in inglese, in italiano non l’ho trovato e non so se qualcuno lo abbia effettivamente sottotitolato).
Questo drama è ciò che io definisco un drama BELLO, nel senso più profondo del termine: come quando, parlando di bellezza fisica, si dice bello a qualcuno non perché sia particolarmente prorompente o sexy, e nemmeno affascinante, ma una di quelle bellezze semplici, pulite, lineari e genuine. “Marriage contract” ha questo tipo di bellezza: inizia come un qualsiasi altro drama di stampo romantico, e poi prende una strada a sé. Non ci sono scene cringe, non ci sono forzature, non ci sono trashate che rasentano il ridicolo, c’è solo la vita e il suo significato più intrinseco.
TRAMA: la protagonista è una ragazza rimasta vedova, madre di una bimba di 7 anni. Con un grande debito a carico lasciatole dal marito, cade nella disperazione e accetta un “patto” che in casi normali non si accetterebbe mai. Il protagonista è il solito figlio di una famiglia ricca, che da poco si è ritrovato a lavorare nell’azienda del padre: è arrogante, maleducato, dongiovanni, insomma, i difetti ce li ha tutti lui, almeno sembra. Sua mamma si trova costretta a fare un trapianto di fegato per via di una cirrosi epatica: i trapianti di fegato sono previsti solamente da chi fa parte della famiglia, altrimenti, se ciò non è possibile, ci si mette in lista d’attesa.
Ma per la mamma non c’è più tempo, e non avendo donatori disponibili (e aspettare in lista equivarrebbe a morire), il figlio, disperato, pensa a una soluzione poco lecita: scegliere una qualsiasi ragazza che sia disposta a sposarsi con lui in modo da entrare nel registro di famiglia, e che sia compatibile per il trapianto, pagandola profumatamente. Ovviamente tutto ciò è illegale, è considerato traffico di organi, quindi si rischia il carcere, ma come si dice, a mali estremi… Certo, non si giustifica mai un cosa del genere, ma la si può sicuramente comprendere se si guarda nel cuore di un figlio (o magari di un genitore).
Comunque, pur sapendo i rischi che corrono, i due si trovano in situazioni talmente disperate che finiscono per sposarsi. Purtroppo, come se il tutto non fosse abbastanza, alla ragazza viene diagnosticato un tumore al cervello e la prognosi non è molto buona.
5 ragioni per vederlo
Ora penserete che si possa trattare del solito drama che racconta di un amore che nasce nella circostanza forzata di un finto matrimonio, ma no, non lo è, o perlomeno solo in parte. Cosa rende “Marriage contract” così bello e diverso da tanti altri prodotti simili?

1) Come ho detto prima, è privo di scene fintissime, imbarazzanti e inutili che a volte sono talmente esagerate che non mettono in imbarazzo solo i personaggi, ma anche chi sta guardando la serie. La commedia e la parte più leggera non mancano, ma è tutto calibrato e ogni atmosfera è inserita nei momenti giusti, in modo tale da alleggerire l’aria generale che man mano si fa più pesante.
2) I protagonisti (ma anche il resto dei personaggi) sono caratterizzati in modo molto realistico, e il loro rapporto nasce e cresce lentamente, tramite le piccole cose: è un andamento lento e costante e mi ha emozionata infinitamente di più di tante altre storie il cui sviluppo è o troppo repentino, tanto da risultare inverosimile, o troppo lento, e i protagonisti ci mettono una vita ad avvicinarsi senza nulla che davvero li blocchi.
In più la loro evoluzione personale è bellissima, soprattutto quella di lui, che sì, dall’essere il classico riccone dal carattere pessimo (a tratti davvero insopportabile, inizialmente) diventa una brava persona, ma la cosa risulta credibile e per nulla banale, perché anche qui la cosa è graduale ed è tutto motivato e spiegato come si deve.
3) Vengono affrontati molti temi importanti e profondi, primo tra tutti il senso della vita, che quasi naturalmente si tira dietro una marea di altri aspetti: ad esempio, quali siano le cose davvero importanti, cosa sia la vera felicità, il significato di famiglia, il significato del tempo che scorre inesorabilmente e che quindi bisogna saper vivere appieno, il saper accettare di aver bisogno di aiuto e infine il saperlo ricevere questo aiuto. E poi si parla di morte e di malattia, e di come affrontarle e dare un senso a entrambe.
4) Se volete vedere una delle migliori interpretazioni di una bambina in un drama, non potete perderlo, è davvero una forza della natura. Per me è stata lei la più brava nel cast (comunque di ottimo livello e con una chimica che funziona assolutamente), ed è stato molto grazie a lei se anche tutto il resto è risultato così vero e naturale. Soprattutto ho amato il fatto che la figura della figlia sia stata così centrale e presente. Ho visto anche altri drama dove c’erano ragazze madri, ma la figura del figlio è quasi sempre stata molto marginale e non mi è sembrato per niente realistico.
5) Per finire, posso dire che “Marriage Contract” non è per chiunque, lo ammetto, perché potrebbe spiazzare se uno si aspetta una commedia romantica leggera come può sembrare all’inizio: è un drama per molti aspetti bello pesante e per chi soprattutto è sensibile al tema della malattia (o dei tumori più nello specifico), potrebbe risultare sconfortante e triste, ma il messaggio di base è splendido e molto toccante, e la sensazione che lascia alla fine è, nonostante tutto, positiva.
In generale è una drama che scalda davvero il cuore in mille modi diversi, non tramite gesti eclatanti e scene da film di Hollywood, ma tramite i piccoli gesti, i particolari, la quotidianità, in cui tutti, in un modo o nell’altro, ci possiamo rispecchiare.