“Cigarette Girl” (in lingua originale “Gadis Kretek“) è un drama indonesiano, visibile con i sottotitoli in italiano su Netflix dal novembre 2023. I suoi generi sono storico, drammatico, romantico e politico, ed è composto da cinque episodi da circa un’ora/un’ora e dieci l’uno. La seria è un adattamento del romanzo omonimo di Ratih Kumala, pubblicato nel 2012.
Ho visto questa serie una sera che ero a casa annoiata e non sapevo cosa guardare. Girando su Netflix mi è comparso il trailer e mi ha catturata dal primo istante. Senza neanche pensarci troppo, ancora prima che il trailer terminasse, ho premuto play. Una visione veramente appassionante, magnetica, affascinante, e anche molto dolorosa.
TRAMA: la storia inizia nel 2001, quando Raja (interpretato da Arya Saloka), proprietario di un’azienda produttrice di ketrek(1), ormai anziano e malato terminale, chiede al figlio Lebas di ritrovare Jeng Yah, una donna per lui molto importante, di cui non aveva più saputo nulla da decenni.
Si reca così presso un museo delle kretek, dove incontra Arum. Quest’ultima rimane incuriosita da Lebas, il quale è in possesso di una foto che ritrae la madre della ragazza e quella che doveva essere sua zia, che lei non ha mai conosciuto.
Da questo incontro voluto dal destino, si districherà una verità rimasta sepolta molto a lungo, verità che ci porterà negli anni ’60 e che permetterà a ogni personaggio di venire a patti con colpe e bugie del passato.
9 ragioni per vederlo

1) La protagonista è senza dubbio il primo motivo per cui vale la pena guardare “Cigarette Girl“.
Di solito non mi soffermo granché sull’aspetto dei personaggi e sul loro impatto estetico, ma nel caso di Dasiyah (vero nome della sopraccitata Jeng Yah) è stato impossibile non notare il portamento estremamente raffinato da cui si sprigiona uno charme sensuale e allo stesso tempo sobrio. Sul piano caratteriale, inizialmente appare una donna molto remissiva, silenziosa, a tratti oppressa, ma capiamo poi che in realtà è intelligente, capace, forte, determinata e dallo spirito ribelle, soprattutto se si tratta della realizzazione del suo obiettivo, quello di creare nuovi aromi per le kretek.
Questo aspetto si nota soprattutto nel momento in cui si trova a combattere contro la mentalità fortemente maschilista, tipica della società patriarcale indonesiana di quegli anni. Dasiyah infatti all’inizio del racconto è ancora single e nubile, e per questo le è concesso (per il momento, finché non si sposerà) di aiutare il padre nella contabilità dell’azienda, tuttavia i problemi arrivano quando prova ad accennare la sua volontà di andare oltre quel ruolo e farsi una carriera: verrà costantemente ostracizzata dalle persone intorno a lei (alle donne era addirittura vietato entrare nel laboratorio dove venivano creati gli aromi).
2) Essendo appassionata di opere storiche (che siano esse serie, fumetti, film o quant’altro), l’ambientazione e la meticolosa ricostruzione sono gli aspetti che forse più di tutti mi hanno trasportata all’interno della narrazione. Al percorso della protagonista, si intrecciano molti altri personaggi ed eventi storici che sconvolsero l’Indonesia in quegli anni. Il 1965 e il ’66 sono conosciuti per il così detto “genocidio indonesiano”: in quei due anni si concentrarono numerosi massacri e sparizioni di persone facenti parte (anche solo presumibilmente) del partito comunista, simpatizzanti di sinistra e appartenenti a minoranze etniche e religiose. Il tutto fu condotto da gruppi paramilitari, appoggiati dalle forze armate indonesiane.
3) E’ vero che Dasiyah cattura l’attenzione in ogni scena in cui è presente e tutto il racconto ruota attorno alla sua figura, tuttavia ciò non ha tolto spessore agli altri personaggi, la cui evoluzione (o involuzione) è credibile e in linea con gli eventi della storia. Ognuno è fondamentale e necessario per il districarsi degli eventi, e anche i personaggi del presente (ossia, il 2001), che all’inizio sembrano essere semplici ricercatori e spettatori di una realtà ormai avvenuta e per cui non si può più far nulla, saranno protagonisti di scelte strettamente legate ai trascorsi delle loro famiglie, come a chiusura di un cerchio che era rimasto aperto sin da troppo tempo.
4) La struttura della sceneggiatura rende il tutto misterioso e accattivante. Quando al principio Lebas si mette a cercare notizie di Dasiyah, la narrazione torna indietro: si viene trasportati nel 1964, e si inizia a conoscere questa donna, a entrare nei meandri della sua mente, dei suoi sentimenti, dei suoi desideri, dei suoi amori e delle sue passioni, e a cercare di capire cosa le sia successo tanti anni prima. E’ così che si origina una danza tra flashback del passato degli anni ’60 e momenti nel presente.
5) Quello di “Cigarette Girl” è una delle produzioni seriali più intense, avvolgenti, struggenti e soprattutto riuscite a cui abbia assistito. Vengono toccati molti temi e nessuno di essi è messo lì come riempitivo, bensì a completamento l’uno dell’altro. Ogni argomento risponde all’esigenza dello spettatore di saperne di più, di capire, di immedesimarsi, senza cedere a spiegazioni ridondanti o a discorsi retorici. Il racconto dell’essenziale è ciò che guida tutta la storia.
6) Per chi ricerca la storia d’amore, questo drama è assolutamente imperdibile. Il sentimento che nasce e si dipana per tutti e cinque gli episodi ha tratti epici e plateali, di quelli che fanno sognare, ma è anche molto intimo e discreto, fatto di sguardi rubati, impercettibili gesti e una complicità silenziosa. Quella tra i due protagonisti non è solo un’appassionante e sofferta storia d’amore, ma è anche una storia di perdono, sia degli altri, sia di sé stessi, una storia di decisioni coraggiose, ma anche di vigliaccheria, orgoglio, rimorsi e sensi di colpa.
7) La recitazione: ovvio, non sarebbe risultata una serie tanto trascinante senza delle performance della stessa qualità del resto, perciò potrà sembrare quasi retorico dirlo, ma mi va lo stesso di esprimermi a riguardo. Ancora oggi, a mesi dalla visione, mi ricordo perfettamente ogni volto e ogni caratterizzazione dei personaggi, cosa molto rara per me, perché di solito tendo a dimenticare il cast di un drama che ho visto tempo prima, eccetto i protagonisti. Questo è uno di quei casi in cui gli attori sono diventati i ruoli che hanno portato in scena, tanto che immaginarli in altre parti mi risulta difficile.
Avendo visto pochissimi drama indonesiani, non conoscevo nessun membro del cast, ma facendo delle ricerche mi sono resa conto che i ruoli primari sono stati affidati ad attori di punta, molto noti al popolo indonesiano.
Sono indicativi i numeri degli account Instagram di alcuni dei protagonisti: Putri Marino, che intepreta Arum, ha 1,8 milioni di follower, Arya Saloka, che interpreta Lebas ne ha 4,9 milioni, e infine Dian Paramita Sastrowardoyo, che interpreta Dasiyah, ne ha ben 9,2 milioni.
8) Il comparto tecnico è superlativo: una regia scrupolosa e una fotografia elegante e fine rendono giustizia all’aura di Dasiyah e al suo mondo, con tutte le persone che la circondano. Ogni ripresa, ogni scenografia, ogni luce, ogni angolazione, ogni primo piano e ogni campo lungo sono stati pensati al solo scopo di svelare sia il mistero che avvolge l’essenza più ermetica della protagonista, sia quello che avviluppa gli eventi dell’epoca, con calma e moderazione, come un’isola che affiora da acque profonde.





9) La scelta delle musiche, molto evocative e suggestive. Questi due sotto, sono i brani che più mi hanno colpita, perché più degli altri hanno amplificato in me la sensazione di fascino misto a malinconia che caratterizza l’intero drama.
Chrisye è stato una leggenda della musica pop e rock indonesiana, attivo sin dagli anni Settanta e morto nel 2007, mentre Noh Salleh è un giovane cantante malese, ex leader della rock band Hujan e poi solista dal 2014.
Personalmente ritengo “Cigarette Girl” la migliore serie asiatica tra quelle viste lo scorso 2023.
NOTE:
1) tipo di sigarette indonesiane con un aroma molto particolare, derivante da misture di tabacco, chiodi di garofano e altri additivi. Il nome “Kretek” è di origine onomatopeica, poiché deriva proprio dal peculiare suono emesso dai chiodi di garofano quando bruciano. (TORNA ALLA TRAMA)
