Anche quest’anno ho voluto tirare le somme dell’anno passato e vedere quali sono stati i drama coreani che hanno più attirato l’attenzione nella loro terra d’origine.
Come ho fatto l’anno scorso, prima di mostrare le varie posizioni, vorrei spiegare (o rispiegare) un po’ di cose:
1) La classifica si basa sulle percentuali di ascolto dei drama coreani andati in onda nel 2021, intendendo tutti i drama che sono andati in onda nel corso dell’anno, e quelli iniziati nel 2021 ma terminati nel 2022, e che sono stati trasmessi via cavo (quindi in tv, e si escludono le serie prodotte da piattaforme varie, tipo Netflix).
2) I dati arrivano maggiormente da due agenzie di rating, che sono la TNmS e la AGB: se presenti i dati di entrambe, ho fatto una media tra le due (perché le percentuali possono variare a seconda delle agenzie).
3) Durante la ricerca dello scorso anno mi sono resa conto che in realtà i drama con la maggioranza di ascolti (che vacillano tra il 17/18% e il 28/29%) sono quasi del tutto drama composti da moltissimi episodi, spesso più di un centinaio, e quindi, a parte rari casi, sono tipi di drama che per forza di cose possono andare alla grande in patria, ma attecchiscono molto poco sul piano internazionale, perché probabilmente nemmeno ci arrivano (considerando anche che i drama che vediamo, a parte quelli sulle più grandi piattaforme a pagamento come Netflix, la maggior parte delle volte sono sottotitolati da gruppi che lo fanno per passione, sotto forma di volontariato, di conseguenza sarebbe difficile vedere tradotti drama con centinaia di episodi).
Questa classifica vuole più che altro puntare l’attenzione sui drama il cui format arriva bene anche da noi, quindi quelli classici da 16/20 episodi innanzitutto, o che comunque mantengono lo stesso format per durata degli episodi e periodicità di trasmissione (o ancora, che hanno anche più di una stagione, ma vanno in onda separatamente), altrimenti almeno la metà della classifica sarebbe stata occupata da drama che noi nemmeno abbiamo mai sentito nominare.
Ho fatto questa classifica più che altro per far rendere conto della percezione che hanno in patria delle opere che guardiamo anche noi, e per accorgerci della differenza di attecchimento al pubblico di alcune opere.
4) A differenza della classifica per i drama del 2020, quest’anno (per i drama del 2021) ci sono state ben due serie con più di una stagione che rientravano nei primi 10 posti (almeno in parte), per cui dovevo scegliere se considerarle separatamente, o se invece contarle come se fossero un tutt’uno. Constatando che, a conti fatti, la serie che si è trovata in cima alla classifica, avrebbe occupato da sola il primo e il secondo posto, ho scelto di considerare una sola serie per entrambi i casi e dare spazio anche ad altre.
10° – Love (ft. Marriage & Divorce)
1° e 2° stagione

Rating di ascolti
“Love (ft. Marriage & Divorce)” è un drama romantico/famigliare, composto da tre stagioni, due delle quali andate in onda nel 2021: la prima è stata trasmessa dal 23 gennaio al 14 marzo, mentre la seconda dal 12 giugno all’8 agosto, entrambe di 16 episodi.
Detto ciò, per il motivo citato poc’anzi, se si vanno ad analizzare gli effettivi ascolti, si evincerà che in realtà la media della prima stagione non sarebbe stata sufficiente a farla rientrare nella top ten.
Nello specifico, vediamo l’andamento di entrambe le stagioni: la prima si apre con un buon 6,28%, arrivando a toccare il picco di ascolti a metà stagione (all’episodio 8) con l’8,92%. La media alla fine dei 16 episodi è di 7,62%.
La seconda invece parte più sottotono, con uno share del 4,59%, per poi vedere gli ascolti salire a ogni episodio e arrivare al finale di stagione con un picco di ascolti del 15,18%, dato ottimo di suo, ma incredibile se si pensa alla partenza abbastanza fiacca.
Questo percorso tutto in salita gli fa guadagnare una media del 9,17%, che facendo a sua volta media con il 7,62% della prima stagione, dà come risultato l’8,39% che gli dona il 10° posto della classifica (piccola curiosità: “Jirisan” gli sta sotto di talmente tanto poco che sarebbe da considerare un pari merito. Stiamo parlando dell’8,38%, quindi solo lo 0,01% di differenza).
9° – Uncle

Rating di ascolti
“Uncle“ è una commedia famigliare, con una forte componente musicale, di 16 episodi da circa un’ora e dieci l’uno, e andata in onda dall’11 dicembre 2021 al 30 gennaio 2022.
La serie non carbura inizialmente, registrando un debolissimo 2,35%, ma pian piano, lungo tutto il corso della messa in onda, l’attenzione aumenta costantemente e arriva al suo apice nel 14° episodio, in cui lo share arriva al 9,33%, riscendendo leggermente negli ultimi due episodi. Questa ascesa perseverante gli fa totalizzare una media di 8,76%.
8° – Hometown Cha-Cha-Cha

Rating di ascolti
“Hometown Cha-Cha-Cha” è una serie romantica di stampo slice of life, anche questa composta dai 16 episodi classici, di circa un’ora e venti l’uno, ed è andata in onda dal 28 agosto al 17 ottobre del 2021.
Riscuote da subito un buon successo, con uno share del 6,82%. Sale poi di qualche punto percentuale, oscillando nei vari episodi tra l’8% e l’11%, raggiungendo il picco massimo di ascolti nell’episodio finale, con un 12,66%. La media che gli ha fatto guadagnare l’8° posizione è di 9,55%.
Premi vinti
La serie ha vinto il Premio d’Eccellenza Hallyu ai Korea Communications Commission Broadcasting Awards di quest’anno.
L’attrice protagonista Shin Min-ha vince il Premio d’Eccellenza per un’Attrice in una Mini-serie agli 8° APAN Star Awards, mentre la contraparte maschile, Kim Seon-ho, vince il Premio come Eccezionale Attore Coreano ai Seoul International Drama Awards.
Agli Asian Academy Creative Awards 2022 arriva un riconoscimento anche per il regista della serie, Yoo Je-won, che si aggiudica il Premio per la Corea del Sud come Miglior Regia.
Considerazioni personali
Considero questo drama estremamente intimo, come la carezza di qualcuno di caro. Ha una riservatezza intrinseca che rispecchia quella parte di ognuno di noi che non sveliamo mai del tutto. E’ un drama gentile e aggraziato, la cui pacatezza e calma nello svelarci la storia e nel farci conoscere i personaggi sono ciò che più di tutto può far affezionare alla visione, ma ciò che secondo me l’ha reso vincente è stato probabilmente l’armonia creata dal cast, che dà vita a una sensazione di calore e di famigliarità tali da far sentir parte di essi anche lo spettatore.
Oltretutto l’alternanza pressoché perfetta tra momenti comici e leggeri, e quelli commoventi ed emotivamente più pesanti, rende la visione scorrevole e piacevole in ogni punto della sceneggiatura, e si arriva alla fine con un senso di nostalgia per doversi lasciare alle spalle tutti quei personaggi così umani.
7° – The King of Tears

Rating di ascolti
“The King of Tears” è un drama storico di stampo politico, composto da 32 episodi da un’ora l’uno. Come si evince dal numero delle puntate, questo drama inizia a essere piuttosto lungo rispetto alla media dei 16/20 di cui parlavo nell’incipit dell’articolo, ma non abbastanza da poterlo considerare fuori contesto in questa classifica, quindi ho deciso di inserirlo lo stesso.
E’ andata in onda dall’11 dicembre 2021 fino al 1 maggio 2022. L’avvio è a dir poco promettente, con un 8,7%, per poi scendere fino al 6,7% nel sesto episodio e risalire subito dopo all’11,2% nel 12° episodio, momento in cui la messa in onda subisce un’interruzione di più di un mese (ne vedremo nel paragrafo successivo il motivo). Dopo aver ripreso la trasmissione, il 26 febbraio, si nota un calo di pochi punti, dopodiché si assiste ad un’oscillazione che si aggira tra l’8% e il 10%, arrivando al suo picco verso la fine, al 28° episodio, con un 11,7%, e facendo totalizzare al drama la media del 9,7%.
Premi vinti
Agli 8° APAN Star Award di quest’anno, i due protagonisti, Joo Sang-wook e Park Jin-hee, hanno vinto rispettivamente il Premio d’Eccellenza per un’Attore in una Serie Drammatica e il Premio d’Eccellenza per un’Attrice in una Serie Drammatica.
Considerazioni personali
Premetto che non ho visto il drama in questione, tuttavia, mentre cercavo i dati d’ascolto, sono incappata quasi per caso in articoli online che parlavano di un incidente avvenuto durante le riprese della serie.
Essendo una cosa che ritengo davvero grave, pur quindi non entrando in merito alla mera qualità del drama, vorrei lo stesso parlarne: in pratica è accaduto che per girare una scena del 7° episodio, in cui un personaggio e il cavallo sul quale si trovava dovevano finire a terra dopo un attacco, il team di produzione ha ben pensato di appendere il malcapitato animale per le zampe posteriori mentre correva (siccome non è facile descrivere a parole le dinamiche dell’accaduto, lascio anche il video, di cui sconsiglio la visione a chi è particolarmente sensibile sotto certi aspetti, perché è piuttosto forte a mio avviso).
Morale della favola? Il povero cavallo è morto a una settimana dall’incidente e lo stuntman si è ferito (anche se non gravemente).
Quando è fuoriuscita la notizia con video allegato, la popolazione ha sollevato un vespaio (giustamente), in particolar modo gli animalisti, come è ovvio che sia. Anche qualche personaggio dello spettacolo ha detto la sua a riguardo sul proprio account instagram, ad esempio uno degli attori principali di “Hospital Playlist” e “Mr. Sunshine“, Yoo Yeon-seok, che ha espresso il suo grande rammarico per la faccenda, dicendo che non dovrebbe più essere permesso lo sfruttamento o maltrattamento di animali all’interno dei set di produzione dei drama (o dei film in generale).
Dopo questo putiferio, quali conseguenze volete che abbiano avuto il drama e i responsabili dell’incidente? Proprio nessuna, giusto la sospensione momentanea della serie, come detto appena sopra.
E’ da sottolineare quindi come gli ascolti non abbiano subito nessun particolare contraccolpo: l’episodio andato in onda prima dell’interruzione registrò un 11,2%, mentre l’episodio di rientro un 8%. Ciò fa capire che ci sia stato un calo sì, ma non brusco, e non per forza ascrivibile alla faccenda, tanto che, come abbiamo visto poc’anzi, entro qualche episodio la percentuale è risalita senza problemi e si è mantenuta più o meno costante fino alla fine, donando al drama un’ottima media finale.
Tra l’altro, ho poi ragionato su due fattori che potrebbero aggravare ulteriormente la questione, a seconda dei punti di vista: il primo è che dal modo in cui si è conclusa la faccenda, si evince una certa ipocrisia di fondo nel mondo dello spettacolo. Se da una parte si sono visti drama stroncati a causa di petizioni popolari per motivi più o meno futili, come ad esempio accusare di inaccuratezza storica una serie che chiaramente non voleva ricalcare la realtà, come “Joseon Exsorcist“, dall’altra vediamo casi gravi come questo in cui non c’è stata alcuna ripercussione di fatto.
Tornando al discorso iniziale, il secondo fattore è: da chi è stato prodotto il drama? Risposta: dalla KBS, cioè la Korean Broadcasting System, il servizio pubblico di radiotelevisione della Corea del Sud (come la Rai da noi, per capirsi). Ora, basta ragionare un attimo per capire che la KBS ha senza dubbio più denaro e più potere per fare come gli pare, rispetto a qualsiasi altra casa di produzione privata, che per quanto grande, rischia molto di più quando ci sono controversie di qualunque tipo, come la SBS per “Joseon Exorcist”, per tornare all’esempio di prima (che magari, valutando la questione, può aver ritenuto di andare meno in perdita con l’interruzione definitiva del drama, piuttosto che andare contro al volere popolare).
Insomma, questi ultimi due punti possono essere effettivamente solo una mia mera speculazione, per carità, ma credo che due domande venga spontaneo farsele quando si leggono certe notizie.
Fatto sta che l’amaro in bocca rimane, a prescindere dal perché e dal per come sia accaduto il tutto, più che altro per come è stata gestita la faccenda successivamente all’aver reso di dominio pubblico l’incidente.
6° – Vincenzo

Rating di ascolti
“Vincenzo” è una commedia legale/poliziesca, composta da 20 episodi della durata di circa un’ora e venti l’uno. Viene trasmesso dal 20 febbraio al 2 maggio 2021.
Fin dall’inizio si è registrato un’ottimo share, per la precisione del 7,65%, valore che poi vede fluttuazioni più o meno costanti tra il 9% e il 12%, fino ad arrivare al picco nel finale, che realizzerà il 14,63%. La media degli ascolti è di 10,44%.
Premi vinti
La serie e gli attori che ne hanno fatte parte vantano svariati premi nello stesso anno della sua messa in onda: ai Brand of the Year Awards, il drama vince il premio come Drama dell’Anno e Song Joong-ki (l’interprete principale) vince il Premio come Attore dell’Anno.
Ai Seoul International Drama Awards, la serie vince il Premio come Drama Coreano d’Eccellenza e viene premiato di nuovo Song Joong-ki come Attore Coreano d’Eccellenza. Sul lato femminile, anche Jeon Yeo-bin vince un premio, quello per Miglior Artista al 6° Asia Artist Awards.
La serie vince anche due premi esteri: uno è il Premio Speciale per i Drama Stranieri, ricevuto a Tokyo al 14° Tokyo Drama Awards, mentre l’altro è Miglior Serie Drammatica al 26° Asian Television Awards, premiazione che si svolge a Singapore.
Tra le premiazioni del 2022, Song Joong-ki vince il Gran Premio (Daesang) agli 8° APAN Star Awards, occasione in cui Yoon Byung-hee si aggiudica il Premio come Miglior Attore non Protagonista.
Considerazioni personali
Non mi stupisce affatto la percentuale di ascolti di questo drama: “Vincenzo” è davvero unico nel suo genere, e per quanto esagerato e sopra le righe, deve essere stato abbastanza liberatorio per i coreani, date la condizione di assoluta corruzione in cui vive il paese, poter assistere a una così spietata lotta all’ingiustizia (utilizzando anche modi molto poco ortodossi).
Ovviamente se si guarda “Vincenzo” con occhio davvero critico, di difetti ne saltano fuori a decine, soprattutto se l’occhio è italiano: parliamoci chiaro, non viene fuori un bellissimo profilo del nostro paese, e tra l’altro non viene nemmeno dipinto un reale ritratto della situazione mafiosa. Dal drama sembra quasi essere un qualcosa sì di cattivo, ma sotto sotto anche di figo, come se la mafia combattesse il male con altro male. Nella realtà sappiamo bene che è la mafia stessa l’unico vero male da combattere, senza pensare nemmeno da lontano a ricamarci sopra sentimenti anche solo vagamente eroici o cavallereschi, come accade invece nel drama.
Tuttavia, se si vuole tralasciare una descrizione realistica e prenderla come un’opera di finzione e di puro intrattenimento, e soprattutto, se si vuole vederla con occhi inesperti sulla questione e appartenenti a tutt’altra cultura (dato che la classifica è del rating d’ascolto in Corea del Sud), allora il sentimento nei confronti dell’opera è capace anche di ribaltarsi e di farla diventare una serie ben riuscita e in grado di catturare lo spettatore fin dai primi minuti: siamo di fronte a un’opera assolutamente avvincente e intrigante, con continui colpi di scena, e personaggi peculiari e carismatici (anche se del tutto inverosimili, come ogni altro aspetto, del resto) che trascinano da soli e la sceneggiatura e lo spettatore.
Insomma, l’aggettivo che meglio riesce a descrivere “Vincenzo” è controverso per quanto mi riguarda, perché o ci si fa andare bene gli eccessi (ai confini del tamarro, o dell’americanata), oppure il tutto andrà completamente di traverso: o la si ama o la si odia, con questo drama le vie di mezzo sono pressoché impossibili.
5° – The Red Sleeve

Rating di ascolti
“The Red Sleeve” è un drama storico di stampo romantico di 17 episodi da un’ora e 20 l’uno. E’ andato in onda dal 12 novembre 2021 al 1 gennaio 2022.
La partenza, con un discreto 5,7%, non fa subito pensare al successo che effettivamente avrà dopo, tuttavia la curiosità nei suoi confronti cresce sempre di più senza mai retrocedere (giusto un paio di cali insignificanti), fino ad esplodere negli ultimi due episodi, in cui lo share passa dal 14% (comunque molto alto) del 15° episodio, al 17% del 16° e al 17,4% del 17°.
La media che lo fa posizionare alla 5° posizione è dell’11%.
Premi vinti
Sul piano delle premiazioni, anche “The Red Sleeve” ha sbancato tra i drama dello scorso anno, a partire dalla serie stessa che ha vinto come Miglior Drama (o Drama dell’Anno) ai Korea Broadcasting Awards, Korea PD Awards, MBC Drama Awards, APAN Star Awards e il Gran Premio ai Korea Communications Commission Broadcasting Awards. In più, ai Seoul Internationl Drama Award, la serie vince il Premio per la Miglior Fotografia.
Poi è la volta dell’attore principale, Lee Jun-ho, che oltre al Premio di Miglior Attore ai Korea PD Awards e il Premio d’Eccellenza per un Attore in una Mini-serie agli MBC Drama Awards e agli APAN Star Awards, si è aggiudicato uno dei premi più ambiti in assoluto nel campo (se non Il più ambito), ossia quello di Miglior Attore ai Baeksang Arts Awards. Anche la controparte femminile, Lee Se-young, si è aggiudicata il Premio d’Eccellenza per un’Attrice in una Mini-serie agli MBC Drama Awards, occasione in cui, insieme al co-protagonista Lee Jun-ho, ha vinto anche il Premio per la Miglior Coppia.
Tuttavia i due Lee non sono stati i soli a cui è stata riconosciuta la propria bravura agli MBC Drama Awards: Kang Hoon ha vinto il premio come Miglior Attore Emergente, Jang Hye-jin quello di Miglior Attrice non Protagonista e Lee Deok-hwa quello alla Carriera. In ultimo, ma non per importanza, la sceneggiatrice Jang Hae-ri ha vinto appunto il Premio come Miglior Sceneggiatore.
Considerazioni personali
Credo che chiunque sia un minimo appassionato di drama, sa bene quanto i coreani siano appassionati a loro volta di serie storiche, soprattutto quelle che ricalcano e ritraggono fatti e/o personaggi realmente esistiti. L’unico rischio è che suddette serie sono anche molto più soggetti a critiche, e non sono poche quelle che vengono stroncate dall’opinione pubblica perché accusate di revisionismo e quindi ritenute controverse, come abbiamo visto anche prima portando l’esempio di “Joseon Excorcist”: fortunatamente non è capitata la stessa sorte a “The Red Sleeve” che, prendendo spunto dalla realtà, racconta la storia d’amore tra il re Jeongjo e una dama di corte, Sung Deok-im, di cui si innamora perdutamente.
Il percorso narrato, sebbene inizialmente contenga dei momenti leggeri e divertenti, è tutt’altro che romantico e roseo: “The Red Sleeve” è una storia tormentata e tragica, dai risvolti amari e dai toni via via sempre meno pacati e da commedia.
Si potrebbe benissimo vedere anche come una storia al femminile e femminista, poiché più che il re, la figura che risalta maggiormente e che risulta più combattuta (dato il periodo storico) è senz’altro lei, la dama di corte, che diventa poi concubina reale: dovrà affrontare dei profondi dilemmi e patire diverse ingiustizie e costrizioni, e si troverà a riflettere sulla sua condizione di donna, apparentemente debole e inerme, almeno secondo i dettami di quei secoli.
Personalmente lo ritengo uno dei migliori storici che abbia mai visto: con una spiccata (e rara) eleganza dal punto di vista della fotografia e della regia, fino ad arrivare a un forte realismo narrativo (che non vuol dire che la storia reale sia stata ricalcata passo passo, ma piuttosto che il tutto sembra verosimile), questo drama si insinua tra gli storici irrinunciabili sia per gli amanti del genere che non.
4° – Hospital Playlist (2° stagione)

Rating di ascolti
“Hospital Playlist” è un drama diviso in due stagioni, ognuna di 12 episodi. Come la prima, andata in onda nel 2020, è entrata nella classifica delle serie più seguite di quell’anno, così la seconda, andata in onda dal 17 giugno al 16 settembre 2021, si trova tra le dieci posizioni, alla 4° per la precisione.
Venendo già dal successo della prima stagione, la partenza è eccellente: un 10% che è solo l’inizio di un percorso solido e quasi sempre in ascesa, e che nel finale di stagione vede l’apice del suo successo, con il 14,08%. La media totale che ne esce è del 12%, un punto percentuale in più rispetto alla prima stagione.
Premi vinti
Ho già parlato della prima stagione del drama nella classifica del 2020, in cui abbiamo visto sia la serie, sia il cast, vincitori di molti premi in svariati ruoli e campi. Per quanto riguarda il 2021 invece, la novità riguarda la vittoria di due canzoni facenti parte dell’ost della seconda stagione, appunto: una è “I Like You” di Jo Jung-suk, che agli Mnet Asian Music Awards (conosciuti anche come MAMA Awards) vince il Premio come Migliore Ost, mentre l’altra è “Rain and You” di Lee Mu-jin, che ha vinto il Premio come Migliore Ost ai Melon Music Awards.
Considerazioni personali
Anche se le seconde stagioni sono sempre un rischio (soprattutto per le serie coreane, note per funzionare bene proprio per la loro mono-stagionalità), si può per fortuna ritenere Hospital Playlist l’eccezione che conferma la regola, forse anche per il fatto che entrambe sono composte da meno episodi del solito. Con un ritorno forse ancora più emozionante, i cinque amici medici sono tornati a fare compagnia al popolo coreano che li ha accolti con ancora maggiore calore.
3° – One the Woman

Rating di ascolti
“One the Woman” è una commedia romantica con un tocco di mistero, composta da 16 episodi della durata di circa un’ora e dieci l’uno, trasmessa dal 17 settembre al 6 novembre 2021. Già dal primo episodio, che registra un ottimo 8,15%, si intuisce il suo imminente successo: a parte il secondo episodio che vede un calo di un punto percentuale, dal terzo episodio in poi è un’escalation costante, che porta gli ascolti a un eccellente 16,2% nell’ultimo episodio. Le media totale che gli fa guadagnare la terza posizione è del 12,47%.
Premi vinti
Agli SBS Awards del 2021, per l’interpretazione in “One the Woman”, Lee Sang-yoon (l’attore protagonista) si aggiudica il Premio d’Eccellenza per un Attore nelle Mini-serie, e Lee Ha-nui (l’attrice protagonista) il Premio d’Eccellenza per un’Attrice nelle Mini-serie. Anche il cast non protagonista viene premiato nella stessa occasione: l’attrice Jin Seo-yun vince il Premio d’Eccellenza per un’Attrice nelle Mini-serie Drama di genere Romantico/Commedia, mentre l’attore Song Won-seok il Premio d’Eccellenza per un Attore nelle Mini-serie Drama di genere Romantico/Commedia.
2° – Taxi Driver

Rating di ascolti
“Taxi Driver” è un thriller/crime d’azione di 16 episodi di circa un’ora l’uno, andato in onda dal 9 aprile al 29 maggio 2021. Anche in questo caso abbiamo una partenza solida che fa presagire una strada tutta in discesa: l’8,7% iniziale infatti, sebbene veda un calo di 1,4% nel secondo episodio, mantiene forte la sua presenza sulla scena e arriva al picco massimo degli ascolti a metà della serie, registrando il 16%. Nonostante un leggero calo da lì alla fine del drama, la media finale è un bel 12,64%.
Premi vinti
Ai Seoul International Drama Awards, la serie vince il Premio come Drama Hallyu d’Eccellenza.
Il cast invece si aggiudica svariati premi agli SBS Drama Awards: vediamo Lee Je-hoon (l’interprete principale) che vince il Premio come Attore d’Eccellenza in una Mini-serie, e lo stesso premio, sul versante femminile, va a Lee So-young (facente sempre parte del cast principale). Poi vediamo Kim Eui-sung e Cha Ji-yeon vincere rispettivamente il Premio come Miglior Attore e Miglior Attrice di supporto in una Mini-serie. Ed infine troviamo Choi Hyun-wook che viene premiato con Miglior Attore Esordiente, e Shim So-young che si aggiudica un Premio senz’altro peculiare, quello di “Ladro di Scena”, cioè colui/colei che, pur non essendo centrale, è capace di rubare l’attenzione dello spettatore (e chi ha visto il drama può ben capire il perché di tale vittoria, assolutamente meritata).
Considerazioni personali
Un po’ come per “Vincenzo”, credo che anche “Taxi Driver” sia una di quelle serie catartiche e liberatorie, e che il suo successo sia derivato per la maggior parte da questo fattore.
Ho sempre un po’ l’amaro in bocca quando penso a Taxi Driver, perché è una di quelle serie che per i temi affrontati, aveva un’incredibile potenziale.
Per quanto mi riguarda, ammetto di averla iniziata solamente per la presenza di Lee Je Hoon (uno dei miei attori coreani preferiti), ma ammetto anche che sia il resto del cast, sia la storia mi hanno preso molto, almeno nella prima parte.
Giusto per continuare il parallelismo con “Vincenzo”, anche in questa serie c’è una buona parte di esagerazione, e facendo quest’ultima molto “chiasso” sul piano della storia e della morale, ho dovuto aspettare fino alla fine per capire davvero dove si volesse andare a parare.
E’ proprio su questo che secondo me c’è stato qualcosa che non ha funzionato a dovere, perché ho avuto come l’impressione che dai tre quarti della storia in poi, ci sia stato come un cambio di rotta, o meglio di atmosfera, e quando si è arrivati alla fine il messaggio che ne è venuto fuori non mi è piaciuto particolarmente (anzi, possiamo dire anche per niente, poiché è stato come se si fosse annullato il senso di ciò che il drama aveva cercato di mostrare fino a quel momento).
Quando si affrontano temi come la criminalità e la legalità (operazione già di per sé complessa e delicata), quando ci si chiede quale sia il limite tra le due, quando si descrive un contesto in cui l’una va a sostituire l’altra per bisogno, sono fermamente convinta che ci debba essere alla base una visione delle cose molto chiara e un’esposizione che rispecchi e che spieghi per bene questa limpidezza di pensiero, altrimenti si rischierà di mandare messaggi contrastanti e di sbatacchiare come una barchetta durante il mare in tempesta.
In conclusione, se si è in cerca di una serie action di quelle toste (e con un pizzico di ironia), “Taxi Driver” è sicuramente perfetta, tuttavia, a mio modesto avviso, se si è in cerca di una serie che davvero voglia far riflettere sui temi che affronta, allora credo che se ne rimarrà in parte insoddisfatti.
1° The Penthouse: War in Life – (2° e 3° stagione)

Rating di ascolti
“The Penthouse: War in Life” è un drama di genere thriller/drammatico/famigliare, composto da tre stagioni, due delle quali andate in onda nel 2021: la seconda è stata trasmessa 19 febbraio al 2 aprile, mentre la terza dal 4 giugno al 10 settembre, e rispettivamente di 13 e 14 episodi.
Anche la prima stagione è finita nella classifica dello scorso anno, al terzo posto, con una media del 15,27%, ma questa volta gli è andata ancora meglio, soprattutto grazie agli ascolti della seconda stagione.
Come per “Love (ft. Marriage & Divorce)”, vediamo quindi in dettaglio lo share delle due stagioni, e il loro totale che gli ha fatto guadagnare la prima posizione: la seconda parte con il botto, esattamente come era finita la prima, registrando ascolti impressionanti con uno share del 17,2%, e raggiunge il suo picco nel penultimo episodio con un altissimo 25,12%. Questa ascesa senza freni gli fa guadagnare una media finale del 21,4%. Curiosamente anche la terza stagione registra la stessa identica percentuale di ascolti al primo episodio, solo che questo 17,2%, invece di aumentare costantemente come nel caso della seconda stagione, subisce un arresto con conseguente calo al terzo episodio, facendo registrare il 15,21%, e da lì non riesce a salire più su del 19,1% con l’ultimo episodio. La media finale che ne deriva è del 16,37%.
In conclusione, si può evincere l’assoluto successo della serie, ma se si prende in considerazione la media del 21,4% della seconda stagione, si noterà anche la diminuzione netta di interesse da parte del pubblico, che fa calare gli ascolti tra le due stagioni di circa il 5%. Ovviamente ciò non toglie che un oltre 16% di ascolti sia comunque tantissimo e che facendo media con il 21,4% precedente, porta le due stagioni della serie a posizionarsi al primo posto della classifica con il 18,88% (media che eguaglia, anzi supera di pochissimo, l’enorme successo dello splendido drama “The World of the Married“, che nella classifica dello scorso anno ha occupato a sua volta la prima posizione).
Premi vinti
Agli SBS Drama Award 2021, una delle attrici principali Kim So-yeon, che nel 2020 si era vista aggiudicare il Premio Top d’Eccellenza come Miglior Attrice di Drama di Media e Lunga Durata insieme alle colleghe Eugene e Lee Ji Ah, vince il Gran Premio, conosciuto come “Daesang”, per la quale era stata precedentemente nominata (sempre per l’interpretazione del suo personaggio in “The Pethouse: War in life” – Prima Stagione).
Nella stessa occasione arrivano anche altri riconoscimenti molto importanti, primo tra tutti quello per la sceneggiatrice Kim Soon-ok, che riceve il Premio alla Carriera. Dopodiché è il turno dei giovanissimi: Kim Young-dae vince il Premio come Miglior Attore emergente, e Han Ji-hyun e Choi Ye-bin vincono entrambe quello come Miglior Attrice Emergente.
Ai Grimae Awards 2021 Uhm Ki Joon vince il Premio come Miglior Attore e vediamo premiata di nuovo Kim So-yeon, sta volta come Miglior Attrice. Sempre nella stessa premiazione, la seconda e la terza stagione della serie si aggiudicano il Gran Premio (Daesang). Tuttavia non è l’unico premio che il drama vince: ai Seoul International Drama Awards 2021 viene riconosciuta come Miglior Serie Drammatica.
Considerazioni personali
Quando feci la classifica lo scorso anno, non avevo ancora guardato “The Penthouse: War in Life”, quindi mi limitai a riportarne i dati di ascolto (anche per la prima stagione altissimi) e i premi vinti (tanti per tutto il cast).
Comunque, questi ascolti così alti e i tantissimi commenti in giro per il web, mi hanno incuriosita al punto di iniziarlo. Morale della favola? 48 episodi (questo il totale della tre stagioni), divorati in una settimana circa.
La serie non pretende di ricalcare la realtà, ma piuttosto di enfatizzare negativamente aspetti della società già marci in partenza. Tuttavia, pur essendo “The Penthouse: War in Life” in parte più sopra le righe rispetto ai sopracitati “Vincenzo” e “Taxi Driver”, a differenza di quest’ultimi, crea un mondo fittizio in cui ogni cosa è possibile e tutto è concesso, come se il tutto fosse racchiuso in una bolla di sapone, quindi sconnesso dalla realtà vera e propria. Al contrario, sia in “Vincenzo”, sia in “Taxi Driver”, gli eccessi e le esagerazioni entrano a piedi pari nel mondo reale, una visione che vuole ricalcare difficoltà quotidiane che potrebbero riguardare un po’ tutti, e si crea così uno squilibrio o una dissonanza con il contesto in cui si immergono.
“The Penthouse: War in Life” è il re assoluto di ogni tipo di eccesso: da quello scenografico, a quella narrativo, dai personaggi, fino ad arrivare ai dialoghi, tutto in questo drama è portato all’estremo, ma forse proprio per questo ha funzionato così bene, soprattutto nelle prime due stagioni. Nella terza, a mio avviso, ci sono svariati scivoloni nella sceneggiatura che hanno reso il tutto poco credibile, pur contestualizzandolo all’interno del mondo creato ad arte.
Per concludere, nonostante mi sia piaciuta, come ogni volta che mi ritrovo di fronte a una serie eccentrica, fuori dagli schemi o grottesca, non posso che consigliarla solamente a chi riesce a prendere un’opera di finzione per tale senza farsi troppe remore, perché se si è in cerca di realismo, la visione sarà solo fonte di ilarità (e non nel senso buono).
Giusto per curiosità, lascio quella che sarebbe dovuta essere la classifica se non avessi scelto di accorpare più stagioni delle stesse serie.
1°) The Penthouse (2a stagione) – 21,4% |
2°) The Penthouse (3a stagione) – 16,37% |
3°) Taxi Driver – 12,64% |
4°) One The Woman – 12,47% |
5°) Hospital Playlist (2a stagione) – 12% |
6°) The Red Sleeve – 10,99% |
7°) The King Of Tears – 10,61% |
8°) Vincenzo – 10,44% |
9°) Hometown Cha-Cha-Cha – 9,54% |
10°) Love (ft. Marriage and Divorce) [2a stagione] – 9,17% |
Si evince che facendo la media di rating delle due stagioni di “Love (Ft. Marriage & Divorce)”, gli è stata abbassata la media totale, per cui il suo posto all’interno della classifica non è comunque variato, ma è cambiato il fatto che pur essendosi liberato un posto per via dell’accorpamento delle stagioni di “The Penthouse: War in Life”, non sia riuscito a salire di un posto, poiché la media di “Love (Ft. Marriage & Divorce)” per le due stagioni è di 8,39%, mentre quella di “Uncle” è di 8,76%, quindi gli “ruba” il nono posto, in uno scenario curioso in cui con l’altro conteggio “Uncle” non sarebbe rientrato per nulla nella classifica.